Ricerca target occultati

A prescindere dalla tipologia di reato e dalle modalità di intervento su una scena del crimine, il geoarcheologo forense parte da un approccio fondamentale, comune a tutte le geoscienze, che è quello di studiare, conoscere ed interpretare l’ambiente ed il territorio nel quale il reato stesso ha avuto luogo. Questo perché il geoarcheologo forense deve essere in grado di cercare e raccogliere adeguate informazioni dall’ambiente per porle nello specifico contesto criminale e nella sua dinamica, effettiva e presunta. In particolare, tale approccio, in prima battuta, prevede l’impiego di diversi strumenti di analisi a differente scala e totalmente non invasivi. 



Metodologie

Se, partendo dalla macroscala, le fotografie aeree o da drone e le immagini satellitari multispettrali possono facilmente fornire informazioni per limitare l’area da indagare grazie ai cambiamenti morfologici o vegetazionali del terreno (il cosiddetto telerilevamento o remote sensing), la geofisica, a microscala, permette la localizzazione e la mappatura di oggetti (ad es. fusti metallici), corpi (ad es. sepolture) o cavità (ad es. bunker), di varia natura e dimensioni, obliterati sottoterra o sott'acqua (generalmente, in geofisica forense viene coinvolto l’utilizzo di strumentazioni elettromagnetiche, quali il georadar o il metal detector).

La capacità del telerilevamento di poter perlustrare vaste aree riducendo l’impiego di risorse umane, la possibilità di contenere i tempi d’intervento ed essere in grado di operare in condizioni disagiate e/o di pericolo per le squadre di soccorso permette a questo strumento di implementarsi e coadiuvarsi con altri strumenti geofisici (quali il georadar, il Lidar, etc.) e con altre discipline (come l’archeologia forense e, più in generale, le geoscienze forensi) per la conduzione di operazioni di ricerca di target occultati. 

L’approccio geofisico richiede specializzazione ed esperienza. Infatti la messa a punto degli strumenti, la conoscenza e la comprensione dei sottosuoli dell’area da indagare, la capacità di elaborazione e di interpretazione dei dati raccolti sono elementi fondamentali per la riuscita della campagna geofisica, in particolare in ambito forense. Se l’acquisizione del dato georadar potrebbe sembrare cosa banale (in realtà è complessa e delicata anch’essa), la sua interpretazione richiede anni di esperienza e innumerevoli studi.  

Inoltre, bisogna che chi commissiona tale indagine geofisica (sia esso il giudice, la polizia, il pubblico ministero o l’avvocato) conosca non solo le potenzialità dello strumento ma anche i suoi limiti. Non si tratta di una bacchetta magica, ma di uno strumento scientifico che in quanto tale ha delle incertezze nella misurazione che devono essere tenute in considerazione al momento dell’acquisizione ed interpretazione del dato.

Per lavorare nel campo forense, le competenze geoarcheologiche di base devono essere ben al di là di quelle scolastiche. Questo non include solo conoscere alla perfezione le tecniche di scavo, ma anche quelle di indagine pre-scavo (cartografia, analisi di terreni, e telerilevamento) e post-scavo. Il fattore più importante, quindi, è che il geoarcheologo abbia una vasta base di esperienza. Queste sfide evidenziano un tema fondamentale, ovvero la necessità di flessibilità ed esperienza in una enorme vastità di tipologie di sito. Il lavoro forense non è il posto giusto per essere iniziati. In questi contesti, il lavoro procede ad un ritmo troppo veloce per imparare lentamente ed il risultato è troppo importante per rischiare che i principianti facciano errori sul sito.

In generale, lo sviluppo di un approccio geoforense che utilizzi diversi contesti di analisi spaziale (cioè dalla macroscala satellitare alla microscala localizzata) può aiutare a indagare le interrelazioni tra i vari protagonisti, sia attivi che passivi, di un crimine. Per questo motivo, non è possibile avere un unico ambiente di analisi e gli strumenti necessari per indagare correttamente devono essere necessariamente funzionali all'esplorazione e alla comprensione delle interconnessioni tra il crimine, la scena del crimine, la vittima ed il criminale.